Mattia
Arioli espone le sue “Introspezioni Psicofisiche”, un’opera
fotografica che cerca un’interazione con il pubblico. Foto che si
propongono come souvenir, come dono per i visitatori della mostra...
(segue)
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Maura
Baciocchi espone
dipinti ad acrilico che riflettono sulle modificazioni indotte dall’uomo
e dal tempo, nella ricerca di uno spazio mai fisso, dominato da
un eterno mutamento. (segue)
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Daniela
Bottini espone
elaborazioni fotografiche che riflettono sul conflitto interno all’animo,
alla sua specifica individualità: uno spazio del conflitto inteso
come zona mentale, uno spazio in cui ogni forma di pensiero rimane
imprigionata cercando un contatto con la realtà esterna. (segue)
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Norma
Gargioni propone
dei fotomontaggi digitali, trasposizione del mitico luogo del tempio
greco in stati d’animo dominati dal conflitto. (segue)
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Paolo
Magri e Marco Cafaro
attuano, in una ricerca comune, una disamina delle forme espressive
dello spazio, colto nella sua particolare valenza di “luogo”, attraverso
un lavoro che contrappone e mette a dialogo la realtà e la virtualità...
(segue)
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Claudio
Montironi, espone quattro dipinti ad olio dal titolo inequivocabile:
“Metropoli”, intesa come simbolica manifestazione della vita collettiva,
colta nei conflitti sempre più frequenti che si svolgono nei luoghi
e nei non-luoghi della città postmoderna. (segue)
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Nicola
Traversoni nelle sue “Favole in serie” ricerca i rapporti con
i luoghi fiabeschi, con gli spazi onirici, quelli propri dell’inconscio
e della morale. (segue)
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